Anguria, la frutta estiva per eccellenza


Con questo gran caldo cosa c'è di meglio di qualcosa di fresco, nutriente, colorato, fatto di invitanti e succosi frutti. Se poi provengono dall'orto dove li hai visti nascere e crescere giorno dopo giorno sai cosa stai mangiando e te li gusti ancora di più.


E' giunto ormai il tempo di cogliere la frutta estiva per eccellenza anche se angurie e meloni li raccolgo già da fine luglio.


Questa varietà di melone retato è stato seminato ad Aprile, messo a dimora e lasciato crescere in piena a terra nella sua classica forma strisciante.


Ne ho coltivato solo 2 file perché necessitano del loro spazio, ma anche perché vicino c'erano le zucchine e le consociazione tra ortaggi della stessa famiglia sono da evitare. Perché sfruttando le stesse sostanze del terreno possono indebolirsi a vicenda, ma anche perché attirano gli stessi parassiti. Possono quindi venire contagiati più facilmente e ammalarsi.


Una volta capito il sistema viene più facile consociare una pianta a crescita lenta insieme ad un a crescita veloce e quindi sistemare magari un po'di insalata o ravanelli che si possono raccogliere già dopo circa un mese e lasciare cosi lo spazio al melone che continua a crescere. Sono molto utili nelle vicinanze le piante aromatiche che creano un vero e proprio effetto repellente nei confronti di molti parassiti, cosi pure le piantine di tagete e nasturzio che hanno anche il pregio di colorare l'orto.


L'anguria è il classico frutto simbolo dell'estate che disseta, rinfresca ed è ricco d'acqua che in queste giornate calde contribuisce alla nostra idratazione. Dopo circa 4 mesi dalla semina è pronta per regalarci la sua deliziosa polpa zuccherina. E' una pianta che ha le sue esigenze a cui prestare le dovute attenzioni, come lo spazio a disposizione dove farla crescere e non creare ristagni d'acqua con le innafiature. 
Anche se necessita di caldo per la sua crescita quando c'è troppo calore bisogna proteggerla con dell'erba secca altrimenti si prende una scottatura proprio come succede a noi.


Ho messo poche piante perché serviva tanto spazio e avevo buona parte del terreno occupato dalle patate e dalle zucche che anche loro amano strisciare in ampi spazi. Appartenendo anche lei, come il melone, alla famiglia delle cucurbitacee necessita delle stesse attenzioni per quanto riguarda la consociazione. Sono semplici regole da osservare per ottenere un raccolto sano. Penso che la consociazione sia un po' come madre natura già fa per conto suo dove ci sono vicine tante piante diverse ognuna con le sue esigenze e le sue virtù, si comprende quindi perché nelle monocolture se si ammala una pianta si ammalano tutte. Osservando la natura si imparano tante cose anche come certe piantine riescano a danneggiare o stimolare la crescita di altre. 
Osservare, comprendere e mettere in pratica queste semplici cose mi da enorme soddisfazione e mi fa capire anche che in certi casi è meglio fare gli spettatori e lasciar fare il più possibile a madre natura perché solo lei è la nostra maestra.
Alla prossima ciao a tutti.


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